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Evoluzionismo o Creazionismo
ovvero
L'uomo e la cultura di superficie

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Articolo tratto dal sito





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Pulsante 41 1. Necessità di informarsi per capire la realtà

Pulsante 41 2. Le basi dei processi scientifici

Pulsante 41 3. I due modelli per lo studio delle origini

Pulsante 41 3a. Un modello intermedio

Pulsante 41 4. Il modello evoluzionista

Pulsante 41 5. Il modello creazionista

Pulsante 41 6. Considerazioni conclusive


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Pulsante 41 1. Necessità di informarsi per capire la realtà

Usando nel titolo l'espressione "L’uomo e la cultura di superficie", sembrerebbe che si tratti di un’opera dedicata a delle produzioni agricole. Solo che qui non si parla di “coltura” ma di “cultura”.

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Pulsante sfera rossa Il riferimento è ovviamente alla superficialità che spesso contraddistingue l’approccio dell’umana sensibilità nei riguardi delle cose del mondo: appunto superficiale.

Questa superficialità spesso non ci permette di vedere appieno gli aspetti che ci circondano o, perlomeno, ci relega al semplice ruolo di uomini soddisfatti rispetto a quello che impariamo o ci dicono.

Ma la scienza, così come la fede, non possono crescere (dentro e fuori di noi) se non vengono continuamente messe in dubbio per poterle meglio verificare, maturare, assimilare.

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Pulsante sfera rossa Ritornando quindi al titolo principale, dobbiamo subito denunciare una grave lacuna scientifica che ha contraddistinto, soprattutto l’ultimo secolo, che più che figlio di un illuminismo libero ed incondizionato ci sembra più il parto di una fede sconsiderata su una teoria evoluzionistica, portata, per certi versi, alle estreme conseguenze di una impossibilità scientifica (e matematica).

Forse non tutti sanno, per entrare nel cuore dell’argomento, che il dibattito tra creazionismo ed evoluzionismo (che ha contraddistinto soprattutto gli albori del modello scientifico) non è mai stato superato e che, soprattutto al giorno d’oggi, grazie alle sempre maggiori conoscenze e scoperte scientifiche è più che aperto.

Soprattutto è aperto il dibattito tra affermazioni scientifiche e teorie.

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Pulsante 41 2. Le basi dei processi scientifici

Infatti la discussione sulle origini non è scienza in senso stretto. Ciò è dovuto al fatto che le origini non si possono sottoporre a verifiche sperimentali.

Pulsante 47 viola Quando la vita iniziò, o quando i diversi tipi di organismi cominciarono a esistere, non erano presenti osservatori scientifici.

Pulsante 47 viola Inoltre questi eventi non avvengono più nel mondo presente.

Perciò, dal punto di vista scientifico, la soluzione del problema delle origini è impossibile.

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Pulsante 41 3. I due modelli per lo studio delle origini

Pulsante sfera rossa I punti di vista filosofici dei biologi moderni riguardo alle origini si possono ridurre a due:

Pulsante 53 la dottrina dell'evoluzione e

Pulsante 53 la dottrina della creazione.

I primi asseriscono che la vita e le sue varie forme siano apparse gradualmente a causa di processi naturali durante lunghi periodi di tempo.

I secondi ritengono che la vita nelle sue forme principali
abbia avuto origine istantaneamente tramite atti creativi del Creatore stesso.

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Sia gli evoluzionisti che i creazionisti sono d'accordo sui fatti della biologia presente.
Il disaccordo riguarda l'interpretazione dell'origine e dei significati di questi fatti.

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Pulsante sfera rossa Gli scienziati usano modelli per spiegare i fenomeni della natura.

Pulsante 53 Ogni modello proposto viene valutato secondo la sua efficienza: come si inseriscono i dati disponibili nel modello proposto per spiegare un determinato fenomeno?

Così anche i due principali punti di vista riguardo alle origini possono essere riassunti in un "modello evoluzionista" e in un "modello creazionista".

Il modello che si adatta meglio ai dati disponibili sarà anche il più efficiente e plausibile.

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Pulsante 41 3a. Un modello intermedio

Pulsante sfera rossa A questo punto è utile ricordare che alcuni ricercatori hanno proposto un modello che si situa a metà tra quelli menzionati sopra, accettando sia l'evoluzione che la creazione.

Questa posizione può essere meglio compresa dopo una valutazione dei due modelli basilari.

Ad ogni modo, molti scienziati sia evoluzionisti sia creazionisti rifiutano questa idea.

Pulsante 53 L'evoluzionista coerente afferma che se esistono processi evoluzionistici sufficienti per spiegare i dati che osserviamo in natura (e lui crede che esistano), allora non vi è necessità di ricorrere a processi creativi.

Pulsante 53 Il creazionista crede che sia necessario postulare atti creativi per spiegare i dati della natura, egli ritiene perciò che l'evoluzione non sia necessaria.

I due modelli non sono conciliabili se non a livello molto superficiale, poiché rappresentano due punti di vista diametralmente opposti delle origini.

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Pulsante 41 4. Il modello evoluzionista

Pulsante sfera rossa Secondo il modello evoluzionista i processi naturali osservabili sono sufficienti per spiegare le origini dell'universo e tutte le trasformazioni necessarie per produrre l'immensa varietà e complessità presente.

Pulsante 53 Malgrado occasionali regressioni o limitati fallimenti, l'effetto complessivo dei processi evolutivi è stato quello di diversificazione e di aumento della complessità a partire dalla semplicità primordiale.

Secondo questo modello, infatti, tutti i viventi sono imparentati dalla comune discendenza (radice genealogica) e si sono trasformati lentamente. Perciò è possibile fare certe predizioni che possano servire per giudicare la validità del modello:

Si dovrebbero poter osservare innumerevoli somiglianze tra gli esseri viventi, a partire dalle specie più semplici alle più complesse, senza che vi siano discontinuità.

I processi che hanno dato origine a tutti gli esseri dovrebbero, se osservati nel presente, produrre nuovi esseri e una complessità sempre crescente delle specie.

Se fosse possibile decifrare la storia della Terra, si dovrebbe poter osservare che la varietà e la complessità degli esseri viventi aumenta con il passare del tempo.


Osservando i dati a nostra disposizione notiamo che le predizioni menzionate sopra si verificano solo in parte.

Confrontando diversi organismi osserviamo che ci sono effettivamente molte somiglianze tra di loro: per esempio nell'anatomia, nello sviluppo embrionale, nella biochimica, nella genetica, eccetera.

I dati a nostra disposizione non dimostrano una continuità di similitudini senza interruzioni tra le diverse specie.

Ci sono - è vero - delle congetture per spiegare l'esistenza delle numerose discontinuità, ma non sono sperimentabili scientificamente, pertanto esse non offrono una spiegazione plausibile a questa evidente mancanza nel modello evoluzionista.

Lo studio di vari processi biologici conferma la previsione che molti cambiamenti avvengono anche attualmente negli organismi viventi.

È per esempio possibile produrre nuove specie viventi mediante i meccanismi dell'ibridazione (gli incroci), delle mutazioni indotte e della selezione. Questi fenomeni possono avvenire in modo naturale o artificiale.

Di nuovo, comunque, l'evidenza a nostra disposizione non è completamente convincente, poiché questi cambiamenti non sono trasformazioni tendenti ad aumentare il livello di organizzazione, come vorrebbe la previsione.

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Pulsante 53 Questi cambiamenti possono essere suddivisi in due gruppi:

Variazioni relativamente limitate che conducono semplicemente a nuove varianti di specie esistenti

Mutazioni derivanti da cambiamenti casuali nel DNA nelle cellule germinali, con conseguente diminuzione dell'organizzazione dell'individuo, e mai con il risultato di nuove caratteristiche fisiche.

Questi due fenomeni possono esser usati meglio per sostenere il principio della conservazione e del decadimento piuttosto che quello della formazione di nuove specie e dell'aumento della complessità, come propone il modello evoluzionista.

Molti scienziati evoluzionisti affermano che attraverso lo studio delle piccole variazioni si possa giungere a comprendere la dinamica delle trasformazioni più vaste, a livello di "specie", anche se le osservazioni fatte fino ad oggi non permettono di sostenere questa tesi.

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Pulsante sfera rossa La predizione che la complessità degli organismi sia aumentata nel corso delle ere geologiche sembra a prima vista confermata dai fossili.

La paleontologia offre indubbiamente l'evidenza maggiore a sostegno dell'evoluzione.
Però tale evidenza è seriamente indebolita da un ragionamento a circolo chiuso:

la scala delle ere geologiche si basa sull'ipotesi che l'evoluzione abbia avuto luogo.

La datazione delle formazioni geologiche è determinata primariamente dai "fossili indice" che esse contengono.

Le datazioni eseguite con minerali radioattivi, per supposizione esatte, vengono sempre corrette con criteri paleontologici.
Inoltre ci sono molte località in cui fossili provenienti da ere geologiche diverse si trovano nei medesimi strati, come ci sono sedimenti in cui fossili "vecchi" si trovano sopra formazioni contenenti fossili "giovani".

Si osservi che la maggior parte degli strati contenenti fossili di grandi piante o animali devono essersi depositati molto rapidamente, forse anche catastroficamente, altrimenti non si sarebbero conservati.

Lo studio dei fossili non dimostra necessariamente che sia avvenuta una evoluzione lenta e uniforme nel corso delle ere geologiche, ma lascia piuttosto dedurre una sequenza di eventi catastrofici a livello planetario.

È vero che alcuni dati possono essere interpretati secondo un quadro evoluzionista, però questa interpretazione non è per niente conclusiva.

Certamente ognuno può credervi con un atto di fede, ma allora bisogna onestamente ammettere che non è più possibile chiamare "scienza" l'evoluzione.

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Pulsante 41 5. Il modello creazionista

Pulsante sfera rossa Il postulato principale di questo modello è che nel passato ci sia stato un periodo in cui tutte le cose sono state create - cioè formate dal nulla - tramite la potenza del Creatore.

Tutte le entità fisiche e biologiche furono fatte perfette, ognuna con la sua specifica forma e funzione.

Le forme biologiche viventi nel presente sono conservate piuttosto che create.

I processi naturali attuali sono perciò processi conservativi che servono a mantenere la stabilità delle forme viventi, non processi evolutivi.

Pulsante 39Ciò non significa che non siano possibili variazioni o cambiamenti.

Pulsante 39 Al contrario: un importante postulato del modello creazionista è che le entità basilari, al momento della creazione, contenevano un enorme potenziale di variabilità.

Pulsante 39Comunque l'azione di queste mutazioni sarà sempre limitata all'interno delle entità create inizialmente.
Nel campo biologico, per esempio, possono apparire rapidamente nuove varietà, ma nessuna nuova specie di basilare.

Secondo la versione biblica del modello creazionista, qualche tempo dopo il periodo della creazione fu introdotto il principio universale del decadimento.

Infine avvenne una cataclismica alluvione mondiale che cambiò radicalmente la faccia della terra e la velocità di molti processi naturali.

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Pulsante sfera rossa Le caratteristiche del modello creazionista menzionate sopra vengono confermate dalla maggior parte dei fenomeni naturali che osserviamo, dimostrando perciò la validità del modello creazionista a livello scientifico.

Dobbiamo però ricordare che, con metodi scientifici, nessun modello delle origini potrà mai essere completamente verificato.

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Pulsante sfera rossa I due princìpi scientifici basilari, che sono anche quelli più fermamente stabiliti, sono la PRIMA e la SECONDA LEGGE DELLA TERMODINAMICA.

Queste due leggi sono applicate a tutte le discipline scientifiche, senza eccezione.

Esse possono venir interpretate come predizioni confermate del modello creazionista.

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Pulsante 53 La prima legge (conservazione di massa-energia) sostiene la predizione che, a partire dal momento in cui l'universo fu creato e completato, niente viene più creato o annientato: ogni cosa viene conservata.


Pulsante 53 La seconda legge della termodinamica (quella della crescente entropia) è pure essenzialmente una conferma della legge universale del decadimento e della morte postulata dalla versione biblica del modello creazionista.



Pulsante 53 La stabilità delle "specie" biologiche (le entità basilari) è sostenuta senza eccezioni da tutti i dati osservati in biologia.

Perciò una popolazione di farfalle Biston betularia può cambiare colore a causa del contenuto di fuliggine nell'atmosfera e della selezione naturale, ma rimarrà ancora una popolazione di farfalle Biston betularia.

Mille generazioni successive di Drosophila melanogaster possono essere esposte a radiazioni e ad altri agenti mutogeni, producendo un ampio spettro di mutanti, ma rimarranno sempre Drosophila melanogaster.

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Pulsante sfera rossa Nel modello creazionista vengono anche previste ampie discontinuità tra le specie basilari, poiché ogni specie è stata creata per un determinato scopo, perciò avrà strutture progettate appositamente in vista di quello scopo.

Pulsante sfera rossa D'altro canto vengono anche previste molte similarità, poiché è da attendersi che quando funzioni simili devono essere eseguite in ambienti simili, anche per specie diverse, verranno progettate strutture simili.


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Pulsante sfera rossa Per quel che concerne la paleontologia, è noto che le discontinuità tra le diverse specie esistono sia nei reperti fossili, sia nel mondo biologico presente.

Ci sono molte specie estinte, così come vi sono varietà estinte (ritrovate fossilizzate) di specie attualmente ancora viventi. Ma nessuna di queste può esser considerata come un anello di transizione tra due entità biologiche diverse.

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Pulsante 41 6. Considerazioni conclusive


Pulsante 53 Vi sono dunque due possibili modelli per spiegare le origini: il modello evoluzionista e il modello creazionista.

Ambedue hanno importanti conseguenze filosofiche e ambedue non possono essere provati scientificamente.

D'altro canto, entrambi possono esser usati come quadri di riferimento per sviluppare previsioni sui fenomeni naturali.

Pulsante 53 Il modello creazionista offre un quadro interpretativo che è almeno altrettanto soddisfacente quanto il modello evoluzionista.

Pulsante 53 Le due leggi della termodinamica, l'apparente stabilità delle "specie" fondamentali, la presenza di discontinuità tra le specie e la natura deteriorante delle mutazioni, sono tutti fattori meglio riconducibili ad un modello creazionista che ad uno evoluzionista.

Pulsante 53 Inoltre i princìpi della fisica, della chimica e delle altre scienze fisiche, sono facilmente riconoscibili sia in un quadro creazionista che in uno evoluzionista.

Pulsante sfera rossa Malgrado ciò, la maggioranza dei biologi moderni preferisce adottare il punto di vista evoluzionista delle origini quale spiegazione dei fatti della biologia.

In effetti molti sono talmente fiduciosi in questa posizione da affermare che l'evoluzione sia un fatto scientifico.

Ma quest'affermazione non è mai stata provata, né potrà mai esserlo.


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Pulsante sfera rossa Oggi vi è anche un numero notevole di biologi e altri scienziati convinti che il modello creazionista sia più ragionevole e soddisfacente per spiegare le origini.
Molti di questi uomini e donne sono membri della
" CREATION RESEARCH SOCIETY ", un'organizzazione che raccoglie circa 500 scienziati con almeno un dottorato in una disciplina scientifica.
La società si dedica alla ricerca e alla pubblicazione di informazioni a sostegno del modello creazionista.

Il numero preponderante di evoluzionisti nel mondo scientifico ed educativo ha però condotto a un monopolio delle opinioni evoluzioniste nei moderni libri di testo.


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Per questa ragione è necessario un insegnamento che possa presentare semplicemente i fatti della biologia senza alcun preconcetto per quanto riguarda la loro interpretazione, oppure un insegnamento nel quale vengono presentati i due modelli contrapposti per l'interpretazione dei fatti.

Qui di seguito riportiamo il collegamento al sito web di CREATION RESEARCH SOCIETY

Creation Research

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Precisiamo che il presente articolo riporta semplicemente contributi (presenti anche su internet) del dibattito sulle due teorie senza voler entrare in valutazioni personali.
Terre-del-sud non ha pertanto una posizione ufficiale sull'argomento.